Il 2022 segna un passaggio fondamentale per il futuro del Paese, infatti, il Pnrr prevede un pacchetto di riforme sostanziali, sostenute da investimenti per 191,5 miliardi di euro a cui si aggiunge un fondo complementare pari a 30,6 miliardi di euro a valere sullo scostamento pluriennale di bilancio: un totale di 222,1 miliardi da destinare a tre assi strategici, condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Si tratta di un programma che vuole compensare i danni economici e sociali originati dalla crisi pandemica, contribuire a sanare le debolezze strutturali dell’economia italiana e accompagnare il Paese in un percorso di transizione ecologica e ambientale, riducendo i divari territoriali, quelli generazionali e di genere.
Il Piano si sviluppa attraverso sei missioni: “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura”, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, “Istruzione e ricerca”, “Inclusione e coesione” e “Salute”.
Un ambizioso intervento di modernizzazione che potrebbe offrire alla cooperazione l’opportunità di collaborare alla progettazione degli interventi attuativi sia nell’ambito della sostenibilità sociale che ambientale.
Gli investimenti previsti aprono la strada a spazi di crescita che, se ben sfruttati, potranno generare ricadute importanti sul territorio e sul contesto sociale e garantire un’iniezione di risorse senza precedenti alle nostre aziende e alle nostre comunità locali.
Gli interventi per le imprese sono una componente di grande rilevanza del Pnrr e i fondi stanziati sono motivo di giusto interesse, dobbiamo però prestare attenzione a come decidiamo di intervenire e alle scelte che decidiamo di mettere in atto, evitando di parcellizzare gli interventi e avendo cura di non tradurre l’investimento in innovazione in un nuovo debito che pesi sulle generazioni future. Dobbiamo infatti tener presente che 122,6 miliardi di euro del Piano sono erogati in forma di prestito e solo 68,9 a fondo perduto.
Dobbiamo essere consapevoli che il Pnrr non è una cornucopia a cui attingere senza criterio e progettualità. Si tratta al contrario di uno strumento che richiede grande capacità di visione d’insieme e responsabilità e che ci chiama a mettere in cima alle nostre priorità l’utilità sociale, la crescita territoriale e quella delle nostre imprese: valori che le cooperative da sempre esprimono e che oggi possono mettere al servizio del Paese.